lunedì 31 agosto 2009

Paradisi artificiali (pt. 2)

L'ho scritto con le maiuscole
ma anche le voci fuori urlano parole in maiuscolo
o forse è solo festa
ed è festa anche per me
o è solo nella mia testa.
La razionalità che mi rende miope
e il mio scetticismo
si scontrano continuando la corsa
si inerpicano per sentieri che bloccano la mente
tarpandosi le ali a vicenda
ma in fondo
viva l'anarchia!
Del resto chi se ne frega.

Il mio difetto più grande è di scrivere,
o meglio,
di scrivere roba incomprensibile.
Ma dopotutto alcol e festa
mi hanno sempre dato alla testa
ed io scrivo
a prescindere dalla mia lucidità
o dal mio recente stato di ubriachezza permanente.

martedì 25 agosto 2009

Paradisi artificiali


Il palloncino svolazza per casa
svolazzo con lui
caldo e vomito
e poi da capo
è il decadentismo del XXI secolo
e in qualche modo
nessuno mi ha rubato le idee
nè Angiolieri nè Verlaine
no, sono troppo piena di me
eppure strano
come la mia grammatica stia al suo posto in ogni caso.
Bevo Capiroska, rum e Borghetti
e mi drogo di caffè.
Quasi mattina
quasi un altro giorno.
Forse tutto questo non serve .
Forse mi sbronzerò il primo giorno di scuola.
Forse un giorno o l'altro proverò a RICOMINCIARE.

"Non capisco perchè mai l'uomo spirituale e razionale si serva di mezzi artificiali per giungere alla beatitudine poetica, poichè gli bastano l'entusiasmo e la volontà per elevarlo ad un'esistenza soprannaturale. I grandi poeti, i filosofi, i profeti sono degli esseri che attraverso il puro e libero esercizio della volontà pervengono ad uno stato dove sono ad un tempo causa ed effetto, soggetto e oggetto, ferro e magnete. (Barbereau)
"Io la penso esattamente come lui." (Baudelaire)

Anch'io, dato che questo gioca a mio favore (parlando in termini di "normalità").

giovedì 20 agosto 2009

"The triangle tingles and the trumpet plays slow"

"Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo, sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo."
Stasera pensavo a questa frase.
Perchè contempli il vuoto?
Perchè sto pensando.
Perchè sei seduta al buio?
Perchè così si pensa meglio.
Perchè non leggi?
Perchè le righe mi rubano le idee.
Perchè sei di qua e non di là?
Perchè di là è troppo caldo persino per i fantasmi della mia mente.
Perchè non ti fiondi in bagno?
Perchè non riesco a stare in piedi.
Perchè non parli?
Perchè una volta ogni tanto posso avercela anch'io con 'ste fottutissime parole?
Perchè non rispondi?
Perchè sono ubriaca.
"E mi vesto di nero perchè sono bella, cattiva... e perduta."
E leggo thriller perchè bevo troppo spesso per leggere altro.
Tutto ciò che chiedo è di non prendervela con noi.
Se ieri giocavamo con le bambole
e oggi fumiamo e beviamo rum
è solo colpa del tempo.

domenica 16 agosto 2009

Soliloquio dal mondo comune





"Makes no sense to stay"
Non c'è motivo per restare, più o meno
mi suggerisce Mark Lanegan
o forse ho solo capito male.

Come tante formiche
che si affannano
per procurarsi del cibo
noi ci affanniamo per procurarci del denaro.
E vorrei tanto riuscire ad essere superiore a questo,
ma la quotidianeità mi stronca
ed imprigiona le mie sensazioni
così piatta
un esempio pratico di comunicazione asincrona
è il mio incubo ricorrente.
Eppure più conosco la gente
più mi dico che un motivo per restare c'è
e cerco invano di convincere me stessa
il motivo per restare nel mondo
non è soltanto "scrivere"
ma è anche "comunicare".
Comunicare senza scrupoli
e senza necessità di sentirsi dire alcunchè di importante.
Comunicare per ascoltar parole
la più sublime forma d'arte conosciuta.
E sconosciuta ai più
...e mentre comunichi dimenticare ciò che stai dicendo.
Senza sentire il bisogno di afferare la vita a tutti i costi
senza strafare
lasciare andare ciò che va
(e forse ora sono convinta che le cose capitino per caso).
Annegare nelle parole
senza sentire il bisogno di emergere per respirare ipocrisia e sudiciume.


martedì 11 agosto 2009

Artisti!

Stasera guardavo quegli strani individui e mi dicevo che voglio essere tra loro - e non posso nascondere di aver sentito un brivido.

Era da tanto che non correva così
veloce
e freddo
e rivelatore
dietro la mia schiena.
E intanto guardavo quegli sconosciuti
e pensavo che non voglio che restino tali.
Se così fosse vorrei non averli mai conosciuti.
Vorrei che fossero come il fottìo di gente nella metropolitana
di Londra.
Vorrei che suonassero musica distante come il barbone nella metropolitana
di Londra.
Vorrei che assomigliassero ai gay che si tenevano per mano nella metropolitana
di Londra.
Gente lontana in un posto lontano.
E freddo.
Invece siamo qui
io
loro
il caldo
e le loro fottute note.
Troppo vicini
io e l'omino con la matita sotto gli occhi

ma questa distanza ridotta non cede ancora il passo alle parole.
Stavolta la via di mezzo non basterà.

giovedì 6 agosto 2009

Dobbiamo prendere il potere




In fondo alla strada
c'è un lurido gatto
lo conosco
è una brava persona
che mi guarda di sbieco
e che mi ucciderebbe
se avesse i miei mezzi
che smonta il mio ego
ogni volta che passo
che divorerebbe il mio cadavere
un po' per odio un po' per fame
che finirebbe al fresco per un po' d'umanità.
Odia me
perchè sente che io sento ciò che lui sente
e gli altri non possono sentirlo.
E' un sofisticato veto posto dalla natura.
E' roba da gatti.

O con ogni probabilità
è tutta un'allucinazione.

sabato 1 agosto 2009

Limiti






Io adesso
potrei
ipoteticamente
spogliarmi e lanciarmi in acqua
ancorandomi agli scogli
ma troppi buchi neri guardano verso il mare
e nascondono attentamente il loro perbenismo
come io nascondo la mia prigionia
e mi rigiro ancora tra le sbarre dei loro occhi.



Non saremo mai veramente liberi finchè saremo tutti così simili perchè libertà è il coraggio della diversità.