martedì 23 agosto 2011

Musiche universali.





Disperati sogni di suoni esasperati ci avvolgono ed io rivolgo ancora il mio violento sguardo verso
musici erranti, errando tra betulle morte e more in si bemolle. E liti infinite finite sull'argine dell'Est Europa mentre guadiamo fiumi che non sono fiumi, ma alcohol riversato dalle nostre solitudini nelle nostre moltitudini. I nostri mercati sono forse immaginari perché non svendiamo niente a nessuno ed io non voglio che aghi di pino mi trafiggano l'iride ancora. Non vi regalo più poesie e anelli di fumo. Ti regalo nuovi baci e le parole che verranno. I miei amici sanno che le mie lacrime hanno un anno. Lacrime bambine che trasversali attraversano i tasti bianchi stanchi del piano e sprofondano e profanano il perfetto profumo perpetuo del dodicesimo preludio di Bach.