venerdì 29 gennaio 2010

Un vetro dentro al cuscino


Non sono incazzata, lo giuro, ma aspetto Bologna e la crisi dell'oca, aspetto una casa tutta mia, un silenzio tutto mio. Non voglio più ascoltare parole scagliate per le stanze come coltelli e non voglio più uscire con cappellai matti e sniffatori di mercurio. Non voglio bere e sto cercando di smettere di fumare. Dico loro ciò che vogliono sentirsi dire e gli sputo in faccia un ghigno beffardo subito dopo, non corro più così tanto in moto e non calpesto le aiuole e le coscienze. Non vorrei indurre nessuno a vivere in un incubo, ma io sono responsabile di ciò che faccio solo del quaranta per cento. Non posso capirci niente ma sono abbastanza in gamba da cercare di evitare di restare in un palazzo a piangere un matrimonio finito e i piatti sporchi che non mi va di lavare a causa della mia depressione. Io sono libera e se libertà significa inculate a volontà, beh, eccomi, dicono sia bello il mio didietro. VOI potete vivere giornate di ipocrisia formale, di odi reconditi e di frasi sanguinanti. VOI potete dire alla gente cosa fare e cosa dire, potete insegnare il giusto, potete nascondervi dietro tende immacolate e familiarizzare con i puritani. IO sono troppo debole per questo. O troppo furba... O troppo pazza... O troppo menefreghista... O troppo egocentrica... O troppo egoista per vedere ad un palmo dal mio naso...
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Ecco, sono impazzita, lo sapevo. No, i pazzi non esistono. I pazzi sono un'invenzione dei perbenisti e degli head-shrinker.
Ok, sono lucida, lo sono sempre stata. Non potete più controllare la mia vita secondo i dettami della morale corrente, del Cristianesimo e "l'altruismo è al di sopra di tutto" perchè me ne sbatto degli altri (in fondo l'ho sempre fatto, no?). Vivere non è uno scherzo, ma non è poi così difficile perchè insomma ci sono gli alberi, i libri, i gruppi metal, i posti di lavoro, le catapecchie in riva al fiume e le tags sbiadite... C'è tutto questo e altro, o no? Il suicidio l'ho scartato; le soluzioni di comodo non mi sono mai piaciute. Quindi, non mi limiterò a sbattere tutte le porte di casa colta da un'improvvisa crisi isterica e non fuggirò da ciò che ho creato. La gente è disumana. E' un'effimera contraddizione che cammina, una scopata fatta per caso, un'accozzaglia di epilessia e gargantuesca stupidità.
E' un addio per volare in terre più fertili e colorate, dove non c'è gente e si può pensare e parlare da soli come i pazzi. La differenza è che nessuno ti prende per pazzo perchè nella tua terra esisti solo tu e, al limite, potrei fargli un po' di spazio. Due cuori e una capanna di carta costruita sul ghiaccio.
Insolito, sempre rinnovabile, non etichettabile, non paragonabile, indescrivibile, il miglior contratto senza scadenza che si possa fare, direi. Io ce l'avrò questo coraggio, io prenderò in mano i miei pensieri e ci farò i conti e vivrò di essi, come i matti.
Vado a vivere nel loro mondo.

"Sono il matto e allora dammi il permesso di parlare. Io saprò ripulire il mondo da ogni male, se la gente accetterà la mia medicina." (W.S.)


venerdì 22 gennaio 2010

Infauste previsioni



I muri si sono sgretolati
e il tetto mi è crollato addosso
separando gli arti dal busto
frantumando le ossa
fracassando il cranio
questa casa uccide
con una lentezza disarmante.
E' straziante come ci si senta
impotenti dinanzi ad una
clessidra.
Ma il Tempo ha vinto ancora
e continua a correre col suo moto circolare
rimestando familiari eventi ormai consunti.
Ha ucciso loro
e tramite loro ammazza anche me.
Ormai resta solo una vittima,
quasi invisibile,
troppo piccola per suscitare pietà.