lunedì 6 settembre 2010

Elucubrazioni estive

Sono entrata nella tua nuova casa in punta di piedi, come in punta di piedi sono entrata nella tua vita. E mi ha fatto subito una gran tristezza immaginarti lì da solo. Perché vorrei essere la tua ombra, tanto ti adoro. Perché non ho il coraggio di dirti tutto questo, ma spero tu lo intuisca da te. Perché ho quasi diciotto anni e tutti si aspettano che responsabilmente prenda le mie decisioni e tutti pretendono che io sia matura quando matura non sono, né voglio sforzarmi di sembrarlo. Ho diciassette anni solo per altri quattro mesi, ho diciassette anni ed una mano per scrivere delle mie giornate asettiche.
Hai altri quattro mesi per amarmi illegalmente.
Su di te, su quel letto, mi sono sentita una diciassettenne e ho abbandonato i miei abiti da vecchia sulla cassapanca di qualcun altro.
Amo vederti sorridere mentre facciamo l'amore e mentre distrattamente sbadiglio.
Ma della mia vita non so che farmene. Io voglio solo scrivere e piangere per ciò che leggo e suonare il piano e baciare te, ma le passioni vanno coltivate, come le piante che altrimenti appassiscono. Dimentico ciò che voglio e inseguo ciò che la società vuole che io insegua e mi sento meno anticonformista e ribelle di un anno fa. Mi sento ingrigita e ingrassata, vedo sul mio volto comparire un segno per ogni volta che ho tradito la mia morale ancora non ben definita.
Non posso prendermi cura di noi da sola. E' questo il vero problema.
So scegliere ciò che mi fa star bene e non so amarlo.