Oggi, a pranzo, guardavo il tg e ho appreso che il libro che avevo finito di leggere 2 minuti prima ha vinto il premio Campiello 2009.
Non c'è stata storia; "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini scava in fondo come pochi libri riescono a fare.
Sullo sfondo di una Sarajevo sotto assedio due giovani italiani cercano disperatamente di avere un bambino con metodi artificiali. E' un susseguirsi di colpi di scena, che in fondo al cuore già conoscevamo. Niente è veramente nuovo, ma per noi che non abbiamo mai vissuto una guerra, è un mondo sconosciuto, surreale, fatto di sangue e di coraggio. Un mondo che noi fatichiamo ad immaginare.
E' un inno alla vita, cantato nel polverone della guerra e dell'odio che spinge la gente a lottare contro i propri simili per un po' di pane o di legna.
Ciò che maggiormente spicca è la volontà della protagonista, Gemma, di andare avanti, di dare un futuro al futuro perchè "la speranza appartiene ai figli. Noi adulti abbiamo già sperato e abbiamo perso."
Un romanzo di forte impegno etico che molti non hanno mancato di criticare con commenti idioti ed offensivi, decontestualizzando metafore dal marasma di una guerra per gettarle alla rinfusa nel marasma di un blog.
Mi stupisco ancora, ragazzi, di come molta gente non comprenda la bellezza dell'arte quando c'è di mezzo il dolore.