Città che ho scelto di dimenticare;
è un gran peccato.
Città medievali con Mc Donald per amanti frettolosi:
quelli eravamo noi
che ci guardavamo
e ci promettevamo di ascoltarci
per non dimenticare in fondo ad una storia
la nostra individualità originariamente androgina,
per conservare intatte le sensazioni primordiali
e le motivazioni che ci spinsero in un letto sfatto
prima ancora di toccarci
e rovinare la nostra divinità con parole sfacciatamente umane.
Quelli eravamo noi
che ci promettevamo
di far galoppare i nostri sogni all’unisono
senza innalzare subdoli ostacoli
per poi ricondurli realizzati al maneggio,
tenendoci per mano
e facendo battere le nostre ciglia insieme a quelle dell’altro
così da vedere gli stessi pezzi di mondo
e lasciare all’universo ciò che l’altro non poteva vedere.
Quelli eravamo noi
e già oggi siam diversi
e corriamo in gare differenti
e già non pensiamo più a noi
mentre moriamo in vite divergenti.
Ed io che penso tristemente
all’espressione che avevi con me
chiedendomi se sia diversa ora
e già forse pensi ad altro,
abbandonando i nostri ricordi
sull’argine prosciugato del fiume
rendendoli carne da avvoltoi,
ma una carne povera
che non può attrarre nessuno
se non i vermi nudi,
mentre una donna in nero
ti sussurra, per non urlarlo,
“Ti prego, non farlo.
Non tornare, non farlo”.
Nessun commento:
Posta un commento