mercoledì 15 giugno 2011

Fiorella, perché ami i ladri?


E poi all'improvviso mi rendo conto di vedere la Morte in tutto, quasi un Siddharta al contrario.
Gli strani parallelismi tra la mia vita e i libri mi stravolgono le giornate ed io non posso procedere sapendo che c'è chi ci è già passato e lo sa e me lo urla nelle orecchie ed io non ascolto. Vorrei strangolarmi per tutti i messaggi che i poeti hanno nascosto e che non riesco a cogliere. E poi i miei sporadici incubi sui denti che cadono e le braccia che si staccano e mi inseguono mentre inciampo e non riesco più a rialzarmi e a proseguire e mi aggrappo ad una fila di alberi di Natale illuminati. Come abbia fatto il Natale a finire nella mia mente sacrilega è un altro mistero, poi.
E' che ti svegli e senti l'impulso improvviso di telefonargli e lo fai e poi riesci ad ottenere ciò che vuoi solo in parte. Le cose non vanno mai bene perché la larva della Morte ci perseguita, dentro gli specchi opachi e negli apparecchi telefonici. Perché la percepiamo come assenza e distacco, è il comune fallimento, il caos imperante. La Morte è in tutto, dopo ogni passo che facciamo che c'è sempre un burrone nel quale scivoliamo e dopo ogni ritorno c'è sempre una nuova partenza, nuovi addii e nuove giornate apatiche e senza sole. Dietro gli occhi di mia madre c'è il mio senso di colpa, dietro la sua voce c'è un rifugio fittizio. Dentro i bicchieri ci sono i demoni che ti uccidono i sensi e in ogni pagina c'è un pezzo di vita consunta, irrimediabilmente perduta, che cerco di riafferrare.
Ma tutto scivola via indifferente, mi sfiora e si allontana ed io resto contro i muri a piangere i pezzi del mio lato positivo che la gente porta via. Perché non derubate qualcun altro? In me è rimasto ormai poco che possa sbocciare, dare frutti rossi e succosi e poi subire il lento decorso delle cose vive perché io non sono altro che staticità, atarassia e fame.

Anche se, credo, in fondo mi piace sperare. che a qualcuno importi qualcosa. che riuscirò ad urlargli in faccia il mio dolore. e poi potrò dormire serena. perché saprò di non essere stata l'unica ad impazzire. a non dormire. a vomitare.
Ma io adoro tutte le cose che prima o poi mi uccideranno; il fumo, l'alcol, te. E' che non so neanche sbucciare una mela senza tagliarmi; figuriamoci se ora riesco a dimenticare la gente.

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