sabato 2 luglio 2011

Il viandante sul mare di nebbia





Mi consuma aspettare. Devo slegarmi.
Evidentemente non tutti dànno una grande importanza ai legami quindi è inutile passare intere serate ad annegare le assenze nel rum. Credo di essermi innamorata dell'idea, però. Trovami un modo semplice per uscirne. Trovami un modo semplice per vomitare prima di addormentarmi al mare. Trovami un biglietto aereo per tornare a vivere a Dublino come un anno fa. Offrimi una scatola di marijuana e promettimi che le cose non si allontaneranno per sempre, nel tempo e nello spazio. Dimmi che non è la nostalgia ad ammazzarci, a farci invecchiare, perché se no ho tipo ottant'anni. Ma il bicchiere ho bisogno di riempirlo fino all'orlo o berlo fino all'ultima goccia.
Cercare collegamenti improbabili tra i totalitarismi e la letteratura francese. Fumarsi le giornate in riva al fosso. Non studiare per progettare edifici imponenti che immancabilmente crolleranno perché non torni mai veramente. Perché in realtà non te ne frega niente.

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